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Drenaggio e depurazione con la betulla
La betulla è un albero diffuso nelle zone settentrionali e montuose silicee dell’emisfero boreale, dove forma boschi misti a faggi e pini.
La scorza biancastra della corteccia si stacca facilmente e anche spontaneamente in lamine larghe e sottilissime che sembrano di pergamena, tendenti ad arricciarsi. Negli alberi più vecchi invece la corteccia spessa e profondamente solcata si rompe in piastre irregolari.
I rami, corti e sottili, si innalzano in una stretta corona piramidale su un giovane albero; diventano invece orizzontali, spesso pendenti, su un albero più vecchio.
Le foglie a forma di uovo o triangolari, solitamente appuntite hanno i margini dentati, sono brillanti e più scure sulla parte superiore.
I fiori sono disposti in infiorescenze, dette amenti o gattini: quelli maschili sono lunghi, di color giallo arancione e fioriscono prima che spuntino le foglie; gli amenti femminili presenti sullo stesso albero sono più piccoli e dritti, si sviluppano in gruppi conici che si rompono alla maturità rilasciando minuscoli frutti alati contenenti un seme.
L'albero cosmico
Nella tradizione siberiana, durante il viaggio iniziatico per diventare sciamano, l’aspirante riceve dal Signore universale il legno dell’albero cosmico o axis mundi, la Betulla, per costruirsi il tamburo.
In questa tradizione la betulla era considerata il ponte tra i mondi superiori e quelli inferiori, il tamburo ottenuto dal suo legno aveva quindi proprietà di guarigione, ed era particolarmente utile come alleato per proseguire nel cammino spirituale.
Nella cultura celtica la Betulla era l’albero preposto al mese che cominciava col solstizio d’inverno, dunque un albero aurorale, il primo nella foresta nordica a mettere le foglie, insieme con il Sambuco. Nei riti contadini si adoperavano verghe di Betulla per scacciare lo spirito del vecchio anno. Nel Medioevo, simboleggiando la Betulla la pianta della saggezza, dai suoi ramoscelli intrecciati si ricavano le bacchette dei maestri.
Secondo i proverbi russi la Betulla è dotata di quattro poteri: dà luce al mondo (con i suoi rami si fanno le torce), soffoca le grida (se ne ricavava un catrame con cui venivano spalmate le ruote dei carretti perché non cigolassero), guarisce le malattie e infine ha funzione detergente (nei bagni russi e nelle saune finlandesi ci si fustiga con rami di Betulla per accentuare la traspirazione e attivare la circolazione).
Le proprietà della betulla
La Betulla ha principalmente un’importante azione diuretica e di sostegno della funzione renale. L’aumento della diuresi permette una maggiore eliminazione dei cloruri, dell’urea e dell’acido urico. La diuresi indotta dalla Betulla è caratterizzata da un’aumentata escrezione di acqua ma non di sali minerali. Per questa sua proprietà la pianta è indicata nell’ipertensione, nella gotta, attenua edemi di origine cardiaca e renale, nell’obesità, nella cellulite e favorisce la scomparsa dei noduli fibro-connettivali.
La Betulla è una delle poche piante di cui tutte le parti contengono principi attivi utili in ambito terapeutico.
La corteccia
La corteccia, che si ottiene recidendo i rami con diametro di 1 cm in marzo-aprile quando la pianta entra in vegetazione, è diuretica, febbrifuga, stimola la digestione; distillata a freddo, assieme al legno, dà un catrame, Folio di Betulla, usato nelle malattie della pelle e in pomate contro il reumatismo e utilizzate nei massaggi sportivi. Il carbone, finemente polverizzato, possiede azione assorbente, per cui trova indicazione nelle affezioni gastrointestinali con meteorismo.