La Micoterapia
I funghi per certi versi, sono considerati "oggetti misteriosi", sono vegetali che non possiedono radici, e neppure foglie e fiori, e nemmeno clorofilla che pure è presente in quasi tutte le piante e che, per mezzo della luce, permette al vegetale l'assimilazione del carbonio contenuto nell'anidride carbonica dell'atmosfera. La misteriosa biologia del fungo ha attirato l'interesse dell'uomo fin dai tempi più remoti. La prima rappresentazione esplicita documentata è stata ritrovata nel deserto del Sahara e risale a 7000-90000 anni fa. Per i padri della moderna etno-micologia (in particolare R. gordon Wasson) questa testimonianza dimostra che l'uso di funghi allucinogeni risale al periodo Paleolitico e che avveniva in contesti e rituali di natura mistico-religiosa.
Nel settembre del 1991 alcuni scalatori trovarono nelle Alpi tirolesi a 3.500m slm una "mummia" datata 5300 anni che chiamarono "the iceman". Questo uomo primitivo aveva con sé un kit medicinale contenente un fungo Piptoporus betulinus, importante per le sue attività antibiotiche e vermifughe e una massa lanuginosa ottenuta dal fungo fomes fomentarius.
Origini della micoterapia
La Micoterapia ha origine nella medicina tradizionale cinese (MTC). In Asia i funghi medicinali sono impiegati con successo già da millenni per la prevenzione e il trattamento di numerose patologie. L’utilità di questi nutraceutici risiede nel fatto che possono essere impiegati molto efficacemente come adiuvanti nella cura di malattie croniche gravi (quali neoplasie e autoimmunità) e come sistema di prevenzione.
Quest’ultimo concetto è poco radicato nella nostra cultura medica, infatti, un medico in Occidente, cura un paziente dopo che questi si è sentito male o che comunque abbia raggiunto uno stato di alterazione fisiologica. Inoltre sono davvero pochi i consigli su metodi e sistemi di prevenzione per evitare che questo avvenga. È importante anche sapere che il medico di base riceve un compenso che dipende da quanti pazienti ha in cura, al contrario di quanto avviene in Oriente dove meno pazienti si hanno in cura, maggiore sarà il salario. Questo perché se un dottore ha pochi pazienti a carico, significa che sta svolgendo un ottimo lavoro di prevenzione e cura e per questo viene ricompensato.
La medicina Orientale si basa su principi completamente diversi dai nostri. Mentre un medico occidentale studia un sintomo per identificarne la malattia, un medico cinese considera il sintomo parte di un tutto. Alla medicina Occidentale interessa isolare le malattie per curarle; quella tradizionale cinese cerca uno “schema di disarmonia” o squilibrio e cerca di prevenire che ciò avvenga.
I principi della MTC si trovano nel taoismo, antica filosofia o religione in cui il praticante si sforza di seguire la giusta via, o Tao, per trovare il proprio posto nell’universo. I taoisti credono che quest’ultimo sia animato da un’onnipresente energia vitale chiamata Qi, che comprende due polarità opposte, yin e yang, complementari tra loro e in costante interazione. Esse producono cambiamenti nell’universo e si compensano a vicenda.
Yin, il principio negativo, rappresenta, tra l’altro, l’acqua, il silenzio, la sostanza e la notte.
Yang, il principio positivo, rappresenta il fuoco, il rumore, l’attività, il giorno e così via.
L’interazione tra loro mantiene l’universo vivo e vitale. In un corpo sano, il Qi circola senza ostacoli e l’equilibrio tra yin e yang viene mantenuto, ma un eccesso dell’uno o dell’altro, o un blocco del Qi può creare uno schema di disarmonia e fare ammalare la persona. Nessuna malattia ha una causa, secondo la MTC, ma tutte sono dovute a una configurazione sfavorevole delle forze yin-yang nel corpo.
In accordo con l’idea taoista secondo cui il corpo è una rappresentazione in scala ridotta del cosmo, gran parte della terminologia medica si basa sui meccanismi della natura. I praticanti esaminano i pazienti in cerca di umido, freddo, secco, caldo e vento. Come la natura è organizzata in cinque forze primordiale (acqua, fuoco, legno, terra e metallo), così il corpo è regolato da cinque organi (reni, cuore, milza, fegato e polmoni), ciascuno con la propria energia ying-yang. La medicina tradizionale cinese comprende quattro modi diversi di curare i malati:
- Agopuntura: trattamento che consiste nell’inserire degli aghi sui meridiani del corpo.
- Moxibustione: l’applicazione di una sostanza ardente sui punti dell’agopuntura.
- Medicina erboristica: prevede la prescrizione di erbe e combinazione di erbe, inclusi i funghi, per curare il corpo e riportarlo in equilibrio.
- Tui Na o digitopressione: comporta il messaggio e la manipolazione dei punti sui meridiani del corpo.
La Medicina Tradizionale Cinese, per quanto strana possa apparire agli occhi degli occidentali, rappresenta il culmine di 4.000 anni di pratica e osservazioni cliniche. Come la nostra, è un tentativo in continuo sviluppo di comprendere il funzionamento del corpo, in che modo è interessato dalle malattie e come trattare e prevenire quest’ultime. Benché la filosofia di base sia diversa da quella della medicina occidentale, la percezione della salute e delle patologie propria della MTC risulta valida e coerente con se stessa.
Micoterapia
La Micoterapia è una tecnica olistica, derivante dalla fitoterapia, che utilizza i funghi medicinali per trattare o prevenire la formazione di diverse patologie. Lo studio dell’eziologia di una malattia è indispensabile, in questa pratica, per andare ad intervenire sulle cause che portano allo sviluppo del problema e non sul problema stesso. La medicina allopatica convenzionale è orientata al trattamento del sintomo e perde di vista l’insieme della persona.
La Medicina Tradizionale Cinese rivolge invece la sua attenzione alla ricerca della causa dello squilibrio. L’approccio orientale della micoterapia è orientato al trattamento della causa che ha provocato la malattia: la rimozione della causa porta alla riduzione e, con il tempo, alla scomparsa dei sintomi. Poiché le cause che hanno portato all’esordio di una patologia sono generalmente personali e dipendono dalla costituzione del soggetto, anche i funghi vengono utilizzati in un’ottica personalizzata che guarda, oltre alla malattia, anche le predisposizioni patologiche della persona.
A causa dell’incidenza sempre più forte di malattie croniche, i metodi di cura naturali sono nuovamente ricercati da un numero crescente di persone. I funghi medicinali contengono un vasto spettro di sostanze nutritive, la cui attività si esplica a livello fisiologico. Queste ultime sprigionano le loro attività straordinarie, purché il fungo sia utilizzato integralmente in tutta la sua composizione naturale.
La somministrazione micoterapica è consigliata a medio o lungo termine. Questa pratica necessita di tempi di somministrazione sufficientemente prolungati per il superamento delle problematiche eziologiche, sanate le quali, anche i sintomi svaniscono.
I funghi rilasciano, poi, sostanze tossiche che nell’immediato possono causare reazioni avverse come nausea, vomito o diarrea. Bisogna dare il tempo al proprio corpo di abituarsi e a tollerare questo tipo di terapia.
I funghi possono favorire la salute rafforzando il sistema immunitario. Le sostanze bioattive contenute al loro interno sono potenti immunostimolanti e svolgono una funzione di regolazione sia in caso di sistema immunitario iperattivo sia ipoattivo.
Quando tale sistema è ipoattivo, siamo esposti a infezioni, tumori e altre malattie.
Quando è iperattivo, può creare allergie e reazioni autoimmuni.
Con l’aumento della ricerca sui funghi medicinali, si è scoperto che alcuni di essi sono immunoregolatori, sostanze in grado di calmare o attivare il sistema immunitario a secondo delle specifiche circostanze. Un immunoregolatore rilassa un sistema immunitario iperattivo e ne aumenta l’attività quando è fiacco. Come immunoregolatori, i funghi favoriscono il raggiungimento di una funzione immunitaria ideale. Possono aiutare il sistema a rimanere ben sveglio e a conseguire il perfetto equilibrio tra iperattività e inefficienza.
I funghi, per loro natura, hanno la capacità di "digerire", tramite complessi processi enzimatici, quanto ricavano da sostanze in decomposizione assorbendo tali sostanze e rendendole nuovamente biodisponibili. Essi costituiscono una sorta di connessione tra il mondo minerale inanimato ed il mondo vivente.
Ogni tipo di fungo serve a funzioni specifiche, però possiamo affermare che generalmente tutti intervengono sul metabolismo glucidico e lipidico, sulla chelazione di metalli pesanti, il riequilibrio del sistema immunitario e l’antagonizzazione delle spinte anomale di crescita cellulare.
L’attività di regolazione principale rimane, però, quella sul sistema immunitario; quest’ultimo riceve continuamente innumerevoli input ai quali risponde in modo sia specifico sia aspecifico e sia con reazioni acute sia croniche. Tra le sue reazioni, spiccano però, per frequenza e importanza, le risposte TH1 e TH2.
Equilibrio TH1 - TH2
Le risposte Th1 e Th2 sono mediate dai linfociti T che derivano dal midollo osseo e successivamente migrano nel timo dove avviene la maturazione. I linfociti T sono a loro volta suddivisi in altre sottopopolazioni.
Linfociti T helper – rappresentano un sottogruppo di linfociti che gioca un ruolo fondamentale nel massimizzare le funzioni immunitarie. Queste cellule non hanno né funzione citotossica, né fagocitaria. Esse non sono in grado di debellare cellule alterate, né patogeni. La loro funzione è quella di attivare e dirigere altre cellule del sistema immunitario. Esse sono essenziali per stimolare una corretta produzione di anticorpi da parte dei Linfociti B, per attivare e stimolare la crescita dei linfociti T citotossici e per massimizzare l’attività battericida e fagocitaria dei macrofagi.
Linfociti T citotossici – rappresenta un sottogruppo di linfociti capaci di indurre la morte di cellule infette o tumorali o danneggiate.
Le funzioni principali dei linfociti T sono quelle di mediare tutte le risposte immuni verso gli antigeni proteici e di servire come cellule effettrici per eliminare i microbi intracellulari. Le cellule T non producono anticorpi e presentano sulla loro superficie una serie di molecole che costituiscono il sistema recettoriale per l’antigene. I linfociti T helper attivi producono e secernono citochine che a loro volta agiscono su altre cellule attivandole, mentre i linfociti T citotossici uccidono direttamente le cellule infettate.
I linfociti T helper si differenziano in due ben distinte categorie: Th1 e Th2. Essi esprimono due diverse modalità di attivazione della risposta immunitaria e quindi di secrezione delle Citochine. Distinguiamo quindi:
Linfociti Th1:
- producono prevalentemente IL-2, IL-12, IL-18, TNF->α e IFN-γ
- attivano la risposta cellulo-mediata
- hanno azione elettiva nelle infezioni virali e parassitarie endocellulari
La maggior forza responsiva dei Th1 predispone a patologie Autoimmuni organo-specifiche e flogosi croniche.
Linfociti Th2:
- producono prevalentemente IL-4, IL-5, IL-6, IL-10 e IL-13
- attivano la risposta umorale
- hanno azione elettiva nel contesto di allergie ed infestazione da elminti
La maggior forza responsiva dei Th2 predispone a cancro, tbc, lebbra e leishmaniosi che a patologie Autoimmuni generalizzate.
Risulta importante regolare questo equilibrio e mantenerlo nel tempo, evitando così di incorrere in patologie di qualunque genere.
I funghi medicinali, grazie alla loro azione immunomodulante, mantengono stabile nel tempo questo equilibrio oppure, grazie alle loro proprietà adattogene, correggono eventuali squilibri agendo in particolar modo su linfociti T helper e produzione di Interleuchine. Quest’azione di regolazione viene mediata dalle sostanze bioattive presenti nei funghi medicinali.
Sostanze bioattive
Le sostanze contenute nei funghi medicinali sono “bioattive”, cioè innescano un’azione su un organismo vivente o un tessuto biologico. Possiamo suddividere le sostanze contenute in questi micoterapci in due categorie:
Metaboliti primari:
- polisaccaridi, principalmente β-glucani
- terpenoidi
- glioproteine
- enzimi
Metaboliti secondari:
- steroli
- lectine
- triterpeni
I polisaccaridi sono lunghe catene i cui anelli sono molecole di zuccheri. Il modo in cui i polisaccaridi si dispongono in unità strutturali e si legano insieme determina il tipo di composto che formano. I polisaccaridi possiedono la più elevata capacità di trasmettere informazioni biologiche perché hanno un potenziale massimo di variabilità strutturale. Di conseguenza, questa variabilità nella struttura dei polisaccaridi consente la flessibilità necessaria a precisi meccanismi regolatori per influire sulle interazioni tra cellule del corpo umano.
Le molecole di glucosio (o β-glucani) sono una configurazione di polisaccaridi. I β-glucani sono presenti in abbondanza nei funghi e questo è uno dei motivi per cui riescono ad agire sul sistema immunitario.
Sono molecole enormi (nelle piante possono raggiungere i 45-50.000 dalton, mentre quelli dei funghi pesano di solito tra 1,5 e 2 milioni di dalton) e hanno dimensioni proporzionali al loro valore come stimolanti del sistema immunitario. Tali dimensioni, però, e la complessità di queste molecole rendono difficile agli scienziati studiare con esattezza perché siano tanto benefiche per il sistema.
Recenti studi hanno però permesso di capire che i β-glucani dei funghi si legano a specifici recettori di membrana e di cellule NK (Natural Killer) e fagociti, stimolando la loro capacità germicida. Sostanzialmente, avendo struttura simile alle molecole della parete dei batteri, i macrofagi e le cellule immunitarie, come quelle T, vengono stimolate e si innesca la risposta immunitaria. Nei macrofagi, inoltre, i β-glucani stimolano la produzione di citochine.
I terpenoidi, invece, sono dei potenti antinfiammatori perché moderano la risposta del sistema immunitario, ma non fino al punto da impedire ai globuli bianchi di fare il loro lavoro. Stimolano le difese immunitarie dell’organismo, uccidendo germi, evitando infiammazioni e forniscono un certo grado di benessere. Possiamo dire che i terpenoidi sono tra i farmaci più antichi utilizzati.
Anche gli enzimi sono indispensabili perché agiscono sul metabolismo dei lipidi e dei glucidi, regolando per cui il profilo lipidico, il livello di glucosio ematico e permette di detossificare il fegato in seguito a contaminazione da xeno biotici.
Infine è importante anche dare delle informazioni sulle vitamine e sali minerali che si possono trovare nei funghi.
Le vitamine del gruppo B, un gruppo di vitamine idrosolubili che intervengono nel metabolismo cellulare, sono presenti in abbondanza e sono indispensabili per un corretto accrescimento e ricambio cellulare.
Troviamo anche la vitamina A (gruppo di vitamine liposolubili, fanno parte del meccanismo della visione e sembra partecipino alla maturazione embrionale ed alla differenziazione di alcune linee cellulari), E (Tocoferolo ne è il costituente principale, antiossidante liposolubile che evita la perossidazione lipidica), D (pro-ormoni liposolubili che migliorano l’assorbimento e la fissazione del calcio) e K (gruppo di composti derivanti dal naftochinone, intervengono nel processo della coagulazione del sangue).
Sali minerali come Potassio (K), Sodio (Na), Calcio (Ca), Ferro (Fe), Germanio (Ge), Vanadio (V), Selenio (Se), Magnesio (Mg), Manganese (Mn), Zinco (Zn) e Rame (Cu) si possono trovare in gran parte dei funghi medicinali, ognuno nelle sue proporzioni peculiari.
I funghi medicinali
Come ultimo punto trattiamo i funghi medicinali che in micoterapia vengono utilizzato a scopo preventivo e di supporto per la cura di molte patologie. Di seguito sono elencati i micoterapici più utilizzati:
Agaricus Blazei Murrill (ABM)
Nome scientifico: Agaricus Blazei Murrill
L’ABM o Champiñón del sol è un fungo originario di una cittadina di montagna brasiliana di nome Piedade. Il suo colore varia dal bianco avorio al marrone chiaro; i cappelli spuntano dal suolo come bottoni rotondi e crescono da 3 a 30 cm di diametro. È ricco di β-glucani, i suoi componenti si sono dimostrati tra i più attivi rispetto a quello degli altri funghi e svolge importanti azioni sul sistema immunitario.
Auricularia
Nome scientifico: Auricularia auricula-judae
Fungo decompositore saprofita, di colore rosso scuro e consistenza gommosa e gelatinosa. Cresce su ceppi e rami morenti ed è priva di gambo. Cresce in relazione mutualistica con le piante su cui si sviluppa, ed è ritenuto un fungo che fa micorizza. Ha interessanti proprietà medicinali ed è stato utilizzato per centinaia di anni come rimedio tradizionale popolare.
Coprinus
Nome scientifico: Coprinus comatus
Fungo dalla forma ovale con gambo alto e slanciato. È molto comune che cresce a gruppi in giardini, prati e boschi. Inizialmente il suo colore è bianco e successivamente diventa più scuro; con la maturazione dal bordo si arrotola come una campana e con l’invecchiamento tende a liquefarsi. In MTC è particolarmente indicato per soggetti appartenenti alla loggia “Terra” (stomaco-milza-pancreas) e alla loggia “Metallo” (polmone-intestino crasso).
Cordyceps
Nome scientifico: Cordyceps sinensis
Cresce sulle montagne del Tibet, tra i 4.000 e 6.500 metri d’altezza. È presente nei terreni prativi dell’Himalaya e di altre elevate catene montuose della Cina, del Tibet e del Nepal. Il micelio è racchiuso nella larva mummificata di un lepidottero, da cui il fungo germina. In Cina è considerato tesoro medicinale nazionale, un tonico prezioso e virtualmente sacro. Aumenta energia e vitalità.
Coriolus
Nome scientifico: Coriolus versicolor
Si trova nelle foreste temperate di tutto il mondo e ovunque negli Stati Uniti. Predilige i tronchi morti di quasi tutti i tipi di alberi. È striato da bande di colore marrone digradanti da tonalità scure a quelle più chiare, che si alternano a fasce arancio, blu, bianche e marrone rossiccio. Possiede la caratteristica distintiva di essere il fungo da cui deriva uno dei principali farmaci antineoplastici, la crestina.
Hericium
Nome scientifico: Hericium erinaceus
Si trova in tutto l’emisfero nord, in Europa, Oriente asiatico e Nordamerica. Predilige gli alberi di latifoglie morti o morenti come la quercia, il noce e il faggio. Ha un diametro che varia dai 5 ai 20 centimetri. Ha filamenti simili a ghiaccioli che pendono da una base di consistenza gommosa. È un fungo tanto culinario quanto medicinale, che fa pensare al sapore dei frutti di mare.
Maitake
Nome scientifico: Grifola frondosa
Cresce ai piedi di querce, faggi e altri alberi dal legno duro morti o morenti. Originario del Giappone nordorientale, dell’Europa, dell’Asia e la fascia orientale del continente nordamericano. Cresce a grappoli e i suoi cappelli raggiungo in genere il diametro di 10-12 cm, sovrapponendosi e formano una specie di ammasso. È un tonico per rafforzare il sistema immunitario e aumentare l’energia.
Polyporus
Nome scientifico: Polyporus umbellatus
Fungo saprofita che cresce in estate e in autunno sulle radici di faggi, aceri e querce. Il corpo fruttifero consiste di molte cappelle piuttosto piccole, rotondeggianti di colore marroncino chiaro, con la parte sotto bianca, tutte fuse insieme in un’unica struttura che può raggiungere i 30-50 cm. Viene utilizzato tutto del fungo, ha un sapore dolce e per le sue proprietà diuretiche è molto utilizzato in MTC.
Reishi
Nome scientifico: Ganoderma lucidum
Cresce nelle boscose e umide province costiere della Cina, e preferisce i ceppi marcescenti di castagno, quercia e altre latifoglie. Ha un lucido aspetto laccato; ha il cappello a forma di rene sul quale compaiono spore che lo fanno sembrare carta vetrata. È definito il re della medicina erboristica e molti erboristi lo considerano superiore al ginseng.
Shiitake
Nome scientifico: Lentinula edodes
Cresce su alberi dal legno duro morti o morenti durante l’inverno e la primavera. Il cappello è inizialmente marrone scuro, ma col tempo si schiarisce. Dopo lo champignon, lo shiitake è il fungo culinario più diffuso al mondo. Ha un ottimo sapore, ma oltre a questo è famoso per le sue proprietà medicinali.