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La bellezza va nutrita - Seconda parte

La bellezza va nutrita - Seconda parte

Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima.
(Platone)

Si dice che gli occhi siano “lo specchio dell'anima” me c'è un'altra parte del corpo altrettanto importante e che ha la virtù di riflettere tutto ciò che succede dentro di noi.

Stiamo parlando della pelle, l'organo più esteso del nostro corpo, un involucro che ci difende dagli attacchi esterni e che è intimamente legato al nostro sistema nervoso e al funzionamento degli altri organi.
La pelle ci informa, è la nostra barriera esterna e con essa ci colleghiamo a quello che ci circonda.

La pelle è lo specchio della nostra condizione interna, i segni estetici che si manifestano su di essa rivelano alcune informazioni utili per diagnosticare malattie fisiche e psicologiche.

A questo proposito riportiamo questo interessante articolo del dott.Gioacchino Pagliaro (direttore U.O.C. Psicologia clinica ospedaliera, Dipartimento oncologico AUSL di Bologna) pubblicato nella rivista Vita e Salute di Dicembre 2017. 

PELLE - UN RIVELATORE DEI NOSTRI STATI D'ANIMO

Dovremmo essere più consapevoli di una parte del corpo a cui si tende a dare poca attenzione, tranne quando compaiano improvvisamente delle anomalie. Mi riferisco alla nostra pelle.
Proprio come l'intero organismo, è in gran parte costituita da acqua (circa il 70%) e per i resto dal 25% di proteine, 2% di grassi, da minerali e altro.
La pelle viene distinta in tre strati: epidermide, derma e ipoderma. Da un punto di vista strettamente organico permette lo scambio termico e mantiene il giusto equilibrio idrolipidico.

Alla pelle sono attribuite molte funzioni, che nel tempo si sono modificate e arricchite.
Inizialmente, ritenuta un semplice confine corporeo, è stata considerata come una barriera protettiva contro le aggressioni di agenti esterni e patogeni; successivamente, prevalendo le funzioni legate al tatto, non era più solo una semplice barriera, ma un vero e proprio organo di senso in grado di trasmettere segnali dall'interno del corpo e dall'esterno verso l'interno

La pelle sembra funzionare come un vero e proprio sensore per percepire e comunicare. Con la pelle abbiamo avuto le prime interazioni tattili nella realtà intrauterina e, al momento della nascita, con la realtà esterna: il corpo della madre e l'ambiente.

Da tutto ciò è facile dedurre come esistano molte vie di comunicazione tra pelle, cervello, cuore e gli altri organi. Ed è anche altrettanto facile intuire che le interazioni tra il sistema immunitario, endocrino, nervoso e la pelle fanno in modo che questa sia anche una sorta di specchio degli stati emozionali e psicologici in generale.

Se quindi la pelle delimita il nostro organismo dal punto di vista organico, e attraverso il tatto è un tramite tra la persona e la realtà esterna, essa svolge una funzione protettiva anche nei confronti dei vissuti minacciosi, come nelle emozioni distruttive e negli stati mentali disturbanti.
Il classico esempio ci viene offerto da quei disturbi della pelle di natura psicosomatica: alcuni tipi di dermatite, acne, eczema e prurito, che sono l'espressione di situazioni e conflitti che non riescono a trovare una soluzione.
Essendo anche un organo deputato alla comunicazione, in base al suo stato o attraverso i suoi disturbi riesce a esprimere una situazione di conflitto o di sofferenza che può avere collegamenti con le interazioni familiari, amicali, lavorative o, in senso più ampio, sociali.

Dott.Gioacchino Pagliaro
tratto da Vita&Salute dicembre 2017

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