Nel sonno il corpo si rigenera
Siamo convinti che la pelle segni solo il confine del nostro corpo con la realtà esterna, ma in realtà è un vero e proprio organo che interagisce con l'ambiente e trasmette messaggi dall'ambiente al corpo e dal corpo all'ambiente.
È molto di più di un semplice rivestimento protettivo. Il suo stato di salute dipende da molti fattori e processi; questo mese ne prenderò in considerazione uno: il sonno.
È noto che avere un sonno di buona qualità, per un giusto numero di ore, favorisce il mantenimento della salute, l'attivazione dei processi di autoriparazione dell'organismo e il buon ricambio cellulare nella pelle.
Il processo di autoriparazione è un fenomeno naturale di straordinaria importanza che avviene nel nostro corpo e che meriterebbe molta più attenzione di quella che attualmente gli viene data. Con tale termine si intende la capacità dell'organismo di riparare, entro certi limiti, i danni o le parti traumatizzate. Ma non solo, anche di rinnovare, con modalità e tempi specifici, per tutto il corso della vita, le cellule del nostro corpo.
Numerosi sono infatti gli studi scientifici che dimostrano che esiste un'importante relazione tra un sonno di buona qualità e il rallentamento dell'invecchiamento cutaneo (rughe, perdita di elasticità, perdita d'idratazione...).
Pare infatti che la notte, in una fascia oraria che va dalle ore 23 alle 4 del mattino, mentre dormiamo, il corpo elimina le proteine danneggiate e le scorie. Inoltre, sempre durante questa fascia oraria avverrebbe anche un aumento della produzione di collagene, l'impalcatura del derma che svolge un ruolo determinante nel mantenimento della freschezza e dell'elasticità della pelle.
È bene ricordare anche che durante la sera, tra le ore 20 e le 23, l'organismo attiva l'esfoliazione del suo strato superficiale, costituito prevalentemente da cellule morte, e produce antiossidanti che agiscono sui radicali liberi.
Oggi le ricerche scientifiche confermano che la perdita e i disturbi del sonno hanno effetti negativi sulla salute contribuendo all'insorgenza di disturbi psicopatologici e di serie malattie cardiovascolari, diabete e obesità. Ma anche riduzione della capacità mnemonica, disturbi di vario genere nell'attività cognitiva, oltre che una limitazione del processo di riparazione cellulare.
Dormire quindi non vuol dire ridurre o fermare alcune attività e processi solo per riposare, ma vuol dire consentire al corpo di proteggersi e rinnovarsi.
Che fare allora per riposarsi davvero bene? Sicuramente dormire di più e meglio. Ma come? Preparandosi al sonno: liberando la mente dai pensieri, evitando l'eccitazione attraverso l'assunzione serale di alcol, tè, caffè, limitando l'uso di televisione, computer e cellulari, cercando di andare a letto sempre alla stessa ora. E pensando che l'indomani sarà un nuovo giorno da vivere con serenità.