Pappa reale: un alimento leggendario
Uno dei classici rimedi per i vuoti d'energia primaverili è senza dubbio la pappa reale, o “latte” delle api.
Questo prodotto è indicato anche come anti-stress, per rinforzare le difese immunitarie e in varie situazioni problematiche.
Se in occidente il primo a descrivere la pappa reale fu Aristotele, che aveva già capito che le api la usavano per nutrire le loro larve, in Oriente viene utilizzata in campo medico da tempi immemorabili.
In Cina si riteneva infatti che conservasse il segreto della longevità e fosse un tonico sessuale. Un cibo per le élite, sovrani e cortigiani.
Tuttora in Cina è integrata nella medicina tradizionale, col nome di FENG RU, ed entra a far parte di diversi preparati.
La medicina tradizionale cinese propone la pappa reale contro il vuoto di Yin, in particolare a livello del Rene. È affascinante constatare come i sintomi di vuoto di Yin, descritti in Cina, corrispondano perfettamente a quelli per i quali anche da noi si ricorre solitamente alla pappa reale e cioè quei problemi tipici di una società moderna e stressante: sovraffaticamento, esaurimento psicofisico e, nel tempo, crollo delle difese immunitarie.
Se quindi nei tempi passati, lavorando un po' di fantasia, si favoleggiava di un “ingrediente segreto” contenuto nella pappa reale che avesse la capacità di prolungare la vita e tenere lontano le malattie, oggigiorno sappiamo che è una alimento molto ricco dotato di molte frecce al suo arco.
IL LATTE DELLE PICCOLE API È UN CIBO DA REGINA
La pappa reale è una sostanza prodotta dalle api nutrici per sfamare le larve della colonia, una sorta di allattamento, ma l'accesso alla pappa non è per sempre e per tutti.
Le larve che diventeranno api operaie e i fuchi (i maschi) la ricevono solo per i primi tre giorni di vita, le larve di regina fino al quinto giorno, mentre è solo la regina adulta a poter cibarsene per tutta la vita.
Un vero privilegio.
Si tratta, infatti, di un cibo ricchissimo di principi nutrizionali, in forma molto concentrata. La pappa reale è un alimento proteico, ma non quanto il polline.
Per la sua ricchezza di proteine, la pappa reale è utile per gli organismi in fase di crescita.
In questo caso il trattamento durerà un mese circa, 3-4 volte all'anno.
Si otterrà un effetto ancora migliore assocciando alla pappa reale il polline che come detto precedentemente è ancor più ricco in proteine.
Il vero punto di forza tuttavia è l'alta concentrazione di vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina B5.
La pappa reale è attualmente l'alimento più ricco di vitamina B5 in assoluto.
Per questo motivo ha un riconosciuto effetto antistress riducendo l'impatto di tutti i sintomi correlati, a cominciare dalla stanchezza.
La vitamina B5 è fondamentale per sostenere la funzione immunitaria, ha una azione anti-anemica perché aiuta ad assorbire il ferro e concorre a tenere sotto controllo i grassi nel sangue.
La pappa reale è molto utile in gravidanza, soprattutto nelle fasi iniziali, perché oltre alla B5, contiene anche la B9, cioè l'acido folico che riduce i rischi di malformazione del feto.
Sembra inoltre che dopo il parto, favorisca la produzione di latte.
È tradizionalmente utilizzata per combattere i sintomi della menopausa (vampate, sudorazione notturna, palpitazioni, insonnia.)
Di notevole interesse è anche il contenuto di antibiotici naturali che contribuiscono a difenderci dalle infezioni.
Si parla di "sindrome del collasso delle colonie" (colony collapse disorder) in riferimento al calo anomalo ed allarmante del numero di alveari e conseguentemente della produzione di miele.
Le cause di questo triste fenomeno si posso trovare in un generale indebolimento dello stato di salute delle api, nei cambiamenti climatici e nell'aumento delle monocolture; tuttavia la causa principale sembra essere l'uso di tecniche agricole non sostenibili ed imparticolare l'uso di particolari pesticidi NEONICOTINOIDI.
UNA PRODUZIONE RISPETTOSA DELLE API
Negli ultimi anni questi laboriosi insetti non se la passano benissimo.
“Nel 2010 le perdite di colonie sono risultate correlate in modo significativo alla presenza di pesticidi nelle api durante il secondo periodo di campionamento dell’anno. Nel biennio 2009-2010 i tassi di mortalità delle colonie sono risultati correlati positivamente alla percentuale di terreno agricolo circostante gli apiari”
Questo è quanto risulta da uno studio effettuato nel progetto “ApeNet: ricerca e monitoraggio in apicoltura” (finanziato dal Mipaaf e coordinato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura – Api (Cra-Api), dal Dipartimento di Scienze Agroambientali dell’Università di Bologna e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie).
Per questi motivi nel 2013 l'Unione Europea nel 2013 ha vietato l'utilizzo dei neonicotinoidi per due anni.
Il 27 Aprile scorso inoltre è stata approvata inoltre la proposta scorso della Commissione per vietare l’uso all’aperto di tre di questi insetticidi neonicotinoidi, imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta.
Diventa quindi di fondamentale importanza affidarsi esclusivamente a filiere biologiche, da sempre attive nella battaglia contro l'utilizzo di questo tipo ti prodotti.