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Shiitake: il fungo difensore

Shiitake: il fungo difensore

Il fungo Shiitake cresce in montagna dalla primavera all'autunno su ceppi di latifoglie, in particolare su querce e castagni. Il cappello convesso poi pianeggiante e leggermente avvallato del fungo è ricoperto da squamette bianche e caduche.

Il Lentinula Edodes, conosciuto in oriente da centinaia di anni, fa parte della dieta popolare di queste zone. È il secondo fungo edule più conosciuto e commercializzato nel mondo.
Questo fungo è sempre più consumato come alimento anche in Italia e a differenza di altri funghi, come il Reishi (non immediatamente commestibile in quanto legnoso), lo Shiitake  è buono da mangiare sia fresco in insalata, spadellato o ricettato.
Ovviamente, il sapore dipende dal tipo di produzione, come per tutti i funghi, ma oggi lo Shiitake si sta affermando anche nella ristorazione per ora solo di nicchia.

Le qualità mediche dello Shiitake

Già ai tempi della dinastia cinese Ming, nel XIV secolo, lo Shiitake era conosciuto e impiegato per i suoi benefici poteri. Era considerato un importantante tonico di reni e fegato, lo si riteneva capace di combattere malattie da raffredamento, di eliminare vermi intestinali e di migliorare l'energia generale dell'organismo.
Agisce sulle difese immunitarie e nella Medicina Tradizionale Cinese è da sempre usato nel trattamento di varie situazioni virali come morbillo, bronchiti, infezioni da herpex simplex e di affezioni correlate ad un indebolimento del sistema immunitario come allergie, candidosi e dermatiti.

Lo Shiitake contiene un gran quantità di sostanze utili all'organismo come

  • POTASSIO, SILICIO, CALCIO, MAGNESIO, ZINCO, FERRO, FOSFORO e ZOLFO
  • PROVITAMINA D, VITAMINA C, VITAMINA B2 e B12
  • acidi grassi insaturi
  • aminoacidi essenziali tra cui LISINA e ARGININA 
  • molti polisaccaridi tra cui il più importante è il LENTINANO.

Sempre più utilizzato dai pazienti con malattie oncologiche, al fungo vengono attribuite anche capacità preventive.
Stiamo dunque parlando di un fungo con proprietà terapeutiche notevoli.
Diciamo quindi a scanso di equivoci: il fungo Shiitake NON è la cura “definitiva” per il cancro ma è certamente un ottimo aiuto per chi è alle prese con questa malattia.
Un numero crescente di persone, avvalendosi di una guida esperta, lo usa per ridurre i pesanti effetti della chemio e della radioterapia.
Altri ricercatori sono convinti che abbia un effetto antitumorale, quindi terapeutico: cosa possibile, ma su questo per ora è bene essere cauti.

Fungo Shiitake, Lentinula
Fungo Shiitake (Lentinula Edodes)

Lo Shiitake produce BETA-GLUCANI, un particolare tipo di polisaccaridi.
Mentre in occidente la scoperta dell'azione immunostimolante dei beta-glucani è il risultato di studi sul lievito di birra (Saccharomices cerevisiae), in Giappone si è giunti alla stessa conclusione grazie a studi sui funghi Shiitake e Maitake.
Si è osservato inoltre un fatto sorprendente: gli effetti dei beta-glucani sul sistema immunitario si riscontrano in tutte le specie, dai vermi della terra all'uomo.
Le difese immunitarie delle varie specie viventi sono molto diverse, ma i beta-glucani si rivelano sempre in grado di potenziarle. Sembra quasi, come suggerisce qualcuno, che il sistema immunitario stesso sia nato in presenza di beta-glucani e che, ancora oggi, abbia bisogno di questi polisaccaridi per funzionare meglio.
I beta-glucani agiscono principalmente in due modi:

  • stimolano l'attività dei MACROFAGI (istiociti o istocit), ovvero le cellule immunitarie che svolgono un ruolo “mangia rifiuti” (dalle particelle inquinanti ai batteri alle cellule tumorali)
  • arruolano le cellule Natural Killer (NK), il braccio armato del nostro sistema immunitario. A differenza dei macrofagi, le cellule NK sono specializzate nel riconoscere e distruggere precocemente le cellule tumorali e quelle che sono state infettate dai virus, aiutando così a contrastere le infezioni virali.
    Le NK producono inoltre sostanze come l'interferone gamma, che a loro volta permettono ai macrofagi e ad altre cellule immunitarie di svolgere la loro azione difensiva.

Le informazioni in possesso dei micoterapeuti consentono di rendere conto dell'impiego di Shiitake e altri funghi nei pazienti colpiti da malattia oncologica.
Si usano, per lo più, estratti standardizzati spesso in combinazione con più specie di funghi, tra cui lo Shiitake, per due motivi:

  • aiutare il sistema immunitario a contrastare il tumore
  • sostenere lo stesso sistema immunitario bombardato dalla chemio e radioterapia, con tutti gli effetti collataterali che ciò comporta

Le università giapponesi e cinesi hanno condotto numerosi studi sulle proprietà di questo fungo, cosa non sorprendente dato che, come detto in precedenza, lo Shiitake è parte sin dall'antichità della dieta tradizionale di queste due popolazioni.
Per esempio in Giappone sono stati sperimentati gli estratti di Shiitake su pazienti colpiti da tumore gastrointestinale e mammario, per questo sottoposti a chemioterapia con antracicline.
Classicamente questa terapia comporta problemi pesanti come nausea, vomito, perdita di capelli, e tossicità per le cellule circolanti nel sangue, globuli rossi e cellule del sistema immunitario. Inoltre in questi casi c'è un elevato rischio di anemia e di vulnerabilità alle infezioni.
Le indagini hanno confermato che lo Shiitake in questi casi riduce la nausea e il vomito e allo stesso tempo vengono meglio conservate le difese immunitarie.

UNA GENEROSA FONTE DI VITAMINA D

Grazie a numerosi studi in questo campo alcuni produttori di funghi hanno cominciato negli ultimi anni ad irradiarli con raggi ultravioletti per indurre un aumento di vitamina D.
Ad esempio il comune champignon cresce normalmente in ambienti semioscuri, ma se viene esposto per tempi brevi alla luce ultravioletta comincerà a produrre vitamina D, esattamente come noi umani.
Sono pochissimi gli alimenti ricchi di questa fondamentale vitamina che viene infatti in grand parte prodotta dal corpo umano stesso in seguito all'esposizione alla luce del sole.
La stessa cosa fanno i funghi: il precursore della vitamina D presente sulla superfice del fungo e sulla nostra pelle, funziona come un filtro solare che protegge le cellule dalla radiazione ultravioletta. Colpito dalla luce si trasforma in varie forme di vitamina bioattiva che entrano poi nella circolazione sanguigna: le cosidette D2, D3, D4...
Lo Shiitake si distingue per il fatto che può produrre non solo D2, ma anche D3 e D4.
Perciò, se è stato ben coltivato, quando lo mangiamo assumiamo le stesse vitamine D presenti negli integratori, spesso utilizzati per prevenire, ad esempio, l'osteoporosi. Alcune prove su volontari dimostrano che la D2 e la D3 dello Shiitake, una volta entrate nel nostro organismo, hanno lo stesso effetto biologico che possiamo ottenere dagli integratori.
Questa azione va ben oltre la protezione dell'osso: la vitamina D appare infatti implicata nella prevenzione di diverse malattie, da quelle autoimmuni al cancro.

Come spiega Ivo Bianchi, micoterapeuta e professore all'Università di Milano:

“È un rimedio estremamente interessante per le sue spiccate proprietà di stimolo immunologico, utile nelle patologie neoplastiche e virali oltre che per tutta una serie di problemi degenerativi legati al decadimento immunologico correlato all'età, quali artrosi, steatosi epatica e cosi via”
(www.scienzanatura.it).

Il fungo non ha quindi esclusivamente un'azione preventiva contro i tumori e difensiva contro le “infezioni” (in Giappone il lentinano estratto dal fungo è considerato un farmaco contro l'epatite), ma ha anche azioni benefiche sui livelli di colesterolo, sulla glicemia, e sulle coliti.
L'estratto di Lentinula Edodes possiede un effetto ipocolesterolemizzante importante, soprattutto nel soggetto giovane. Aggiungendo lo Shiitake nella dieta quotidiana si ha una riduzione del 20% del colesterolo e nel contempo l'aumento dei livelli della sua frazione buona (HDL).

Per concludere lo Shiitake, insieme al Reishi, è il fungo più indicato nella prevenzione delle patologie cardiovascolari e dell'arteriosclerosi, rinforza il tessuto connettivo, ostacolando possibili danni ai vasi e lo sviluppo di sedimenti nelle arterie.
È indicato nel ripristino della circolazione danneggiata, quindi se ne suggerisce l'utilizzo in caso di emicrania e tinnito, grazie anche all sua azione antinffiamatoria ed antipertensiva.

Un rimedio antistress

La tradizione macrobiotica conosce bene lo Shiitake e lo propone come bevanda, dai forti connotati Yin. Le si attribuiscono proprietà diuretiche, utile in caso di ipertensione ed efficace contro tossi croniche. Soprattutto in Giappone - patria della macrobiotica - si ritiene che questa bevanda aiuti a superare lo stress e le tensioni eccessive.

Ingredienti

  • fungo Shiitake
  • 2 tazze d'acqua
  • sale

Preparazione

Lasciare il fungo essiccato a bagno in acqua per un'ora.
Tagliare in quattro il fungo e portarlo a bollore in due tazze d'acqua, insieme ad un pizzico di sale marino integrale.
Cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti.
Assumere mezza tazza del liquido ottenuto per 2 o 3 volte al giorno.

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