Vitamina C - Il Salvavita
La vitamina C o acido ascorbico, si trova in arance, mandarini, limoni, rosa canina, fragole, kiwi, mango, papaia, pompelmo, ribes nero, nei broccoli, nei cavoletti di Bruxelles, nel cavolo, nel crescione, negli spinaci, pomodori, peperoni, patate, nel peperoncino e nel pepe verde.
È assorbita nell'intestino tenue e l'assorbimento dipende dal corretto funzionamento dello stomaco.
Con “ipo” o “a” cloridia (diminuita o mancanza di acido cloridrico nello stomaco) l'assorbimento è ridotto. Attraverso la circolazione si localizza nel surrene, nel fegato, nella milza, nel rene, nell'ipofisi. Dopo due e tre ore dall'assunzione si ha il massimo livello plasmatico e poi viene eliminata con urine e sudore. Per mantenere stabile il livello ematico è bene assumere piccoli quantitativi diverse volte durante il giorno.
L'assorbimento della vitamina C è ridotto dal fumo, dallo stress, dall'ipertermia, da antibiotici e cortisone.
La vitamina C è necessaria per la sintesi del collagene, una proteina che è utile alla formazione del tessuto connettivo di cute, legamenti ed ossa che ripara anche in caso di fratture. Previene le emorragie.
L'acido ascorbico interviene anche nella formazione della serotonina, sostanza antidepressiva prodotta nel 95% dalle cellule cromaffini dell'intestino tenue. Serve per la produzione di noradrenalina ormone secreto dalle ghiandole surrenali che è utile nello stress, nelle infiammazioni e nelle allergie.
Aiuta l'assorbimento del ferro trasformando lo ione ferrico in ione ferroso e tramite la transferrina lo trasporta nell'emoglobina. Per questo è utile nelle anemie sideropeniche (da mancanza di ferro).
La vitamina C è un antiossidante assieme al Selenio, alla vitamina A, alla vitamina E.
Queste sostanze assieme prevengono la comparsa e lo sviluppo del cancro, ed impediscono a numerose sostanze tossiche di trasformarsi in cancerogene. Per esempio bloccano la trasformazione di nitriti e nitrati, presenti in alcuni alimenti, in nitrosamine, causa di cancro all'esofago, allo stomaco e all'intestino. Questo effetto benefico si estende anche ai carcinomi di faringe, utero, vescica, prostata, pancreas e ai melanomi.
La vitamina C aiuta a ridurre i valori della ipertensione e arteriosclerosi e previene la formazione di placche a livello delle arterie coronarie.
Con 3 grammi al giorno di acido ascorbico si ha una aumento di globuli bianchi e riduzione della possibilità di infezioni e infiammazioni e aumento del sistema immunitario.
La vitamina C è indicata anche quando ci sono allergie come riniti, asma, dermatiti allergiche, perché inibisce l'istamina, fattore stimolato durante le risposte allergiche.
Protegge il cristallino dalla cataratta.
La vitamina C assieme alla vitamina B1 e alla cisteina previene i danni dalla formaldeide (fumo del tabacco) e dall'acetaldeide (combustione dell'alcol). Limita anche gli effetti tossici della nicotina, di gas di scarico, del cadmio.
Il consumo di alcol e fumo diminuiscono la vitamina C con conseguente scarsa resistenza al freddo, tendenza ad usare cibi troppi caldi, estremità fredde, stanchezza, gengive sanguinanti, dolori articolari, anemia, emorragie, trombosi.
Un maggiore apporto di vitamina C è utile nelle mestruazioni abbondanti e nell'ultimo mese di gravidanza.
L'iperdosaggio di vitamina C può provocare diarrea, nausea, vomito.
Un trucco è assumere la vitamina C in 2-3 dosi da 1-3 grammi al giorno, in modo che l'assorbimento sia continuo e gli effetti collaterali siano diminuiti.
Olivello spinoso
Una bacca molto ricca di vitamina C.
L'Olivello spinoso è un arbusto molto diffuso nell'Italia settentrionale e centrale. Si trova nei greti dei fiumi, dune, calanchi, terreni franosi, aridi e argillosi.
Può raggiungere un'altezza di 5 metri, anche se in zone ventose assume spesso un portamento prostrato.
La particolare denominazione deriva dal suo tronco, che presenta delle spine.
Ma la vera particolarità sono le bacche, che rimangono sui rami per tutto l'inverno, sono di colore giallo-aranciato, talvolta tendenti al rosso. L'olivello spinoso non può vivere senza luce, infatti muore se posto all'ombra di grandi alberi.
Nell'antichità i frutti dell'olivello erano reputati tossici, ma nel medioevo furono riconosciuti innocui, e fu scoperta la loro proprietà astringente, poi nel XX secolo è stato scoperto l'alto contenuto di vitamine C dell'olivello e di conseguenza si è diffusa la sua utilizzazione come anti-scorbuto e antinfluenzale.
I Paesi scandinavi conoscevano e usavano tali bacche già secoli prima, non solo nella medicina popolare, ma anche in cucina, dove venivano impiegate nella preparazione di marmellate, di composte di frutta secca con miele e di condimenti, sono caratterizzate da un alto concentrato vitaminico al loro interno: non solo vitamina C, come sopra ricordato, ma anche vitamina A, E, P e numerose altre del gruppo B.
Inoltre posseggono in quantità numerose flavonoidi e diverse sostanze minerali, come ferro, calcio, magnesio e rame. Anche l'olio che si ricava dalle bacche è altrettanto prezioso per la cura del nostro corpo, svolgendo una importante azione cicatrizzante, può essere prescritto come coadiuvante nella cura dell'ulcera gastrica. L'olivello spinoso è ormai una pianta sempre più riconosciuta e il suo frutto è raccomandato dai nutrizionisti.